domenica 22 gennaio 2012

I finti eroi, la finzione televisiva, e la sua manipolazione.


Sono passati diversi giorni dalla tragedia della nave Concordia, ho aspettato volutamente, per dare un parere più lucido ed adeguato possibile alla vicenda, senza essere "vittima" "dell'istante caldo". La televisione come si sa, da tempi immemori pasoliniani, è un mezzo che influisce sia sul comportamento che sulle idee di chi la guarda, o peggio di chi la vive. Come accade nelle "migliori" disgrazie, la televisione partorisce e dona alla folla un colpevole ed un eroe, uno da osannare ed uno da colpevolizzare. Non entro nello specifico, la gravità della tragedia è sotto gli occhi di tutti, sono morti degli esseri umani, ma la cosa che sinceramente non ho capito è il bisogno di trovare a tutti i costi l'eroe in ogni vicenda. Ovviamente sto parlando dell'episodio Schettino - De Falco, quest'ultimo definito eroe in "pompa magna" dalla tv spazzatura. Come si sa, la nostra beneamata penisola è il paese degli estremismi, della Dolce vita (non felliniana, purtroppo) del consumismo, dell'apparire a tutti i costi , dell'accettare tradizioni e pareri espulsi dal video come oro colato, ("L'ha detto la televisione, quindi è vero") senza ragionare o costruirsi un percorso personale, culturale, ed umano. Innanzitutto il significato di eroe è abbastanza chiaro, senza possibilità di errori o di equivoci: "Nell'era moderna, è colui che compie uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di se stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune" (fonte Wikipedia). Mi sembra abbastanza chiaro no? In questo caso specifico l'Ufficiale De Falco non può essere definito eroe, ma certamente può essere definito un Responsabile, un Serio lavoratore, etc. Di questo, e solo di questo gli si può dar merito, di essere una persona che compie il proprio dovere in modo egregio. Lui stesso non si è definito eroe e fortunatamente non ha accettato l'invito che alcuni programmi televisivi gli hanno proposto, quindi anche lui ne è Consapevole, e quindi è d'accordo con il sottoscritto. Se poi analizziamo bene la telefonata, che i medium di massa ci hanno propinato in tutte le salse, notiamo che c'è davvero poco di naturale e di straordinario. Vengo a spiegarmi. I comportamenti naturali dei due graduati, vengono meno nel momento in cui De Falco dice a Schettino che la telefonata è registrata, qui casca l'asino. De Falco sapeva che la telefonata sarebbe andata in onda, e che sarebbe diventata di dominio pubblico. Chi di noi non se lo sarebbe immaginato? ma questa non è un'accusa anzi, è un comportamento "umano" che ho voluto analizzare di mia sponte, una sorta di "Principio di indeterminazione di Heisembreg" quando l'osservazione influisce su ciò che è osservato, se guardi una cosa la cambi, se sai di essere "osservato" il tuo comportamento muta, cambia, inesorabilmente. La stessa cosa vale per i conduttori televisivi, quando sono in onda hanno un comportamento moralistico, mentre a telecamere spente, quando l'osservazione viene meno, il loro comportamento muta. Per questo non bisogna idolatrare né prendere per veritiero un contesto televisivo. La domanda è questa: De Falco si sarebbe comportato nello stesso modo se la coversazione non fosse stata registrata? e soprattutto l'enfasi sarebbe stata la stessa? Forse sì, ma non abbiamo la controprova, questo fatto mi è subito balenato in mente. Concludo il mio pensiero per dire, che non abbiamo bisogno di eroi, ma di ricostituire un po' di "normalità" in questo paese, qualcosa di sincero, del Senso Civico genuino, un Senso di responsabilità che dovrebbe appartenere ad ognuno di noi, e che dovrebbe essere quotidiano. Rinnovo nuovamente, i complimenti all'Ufficiale Gregorio De Falco (che non definisco eroe, per i motivi precedentemente elencati) per il suo grande senso di responsabilità. Spero che in futuro essere De Falco sia la Normalità, e non un evento straordinario da sottolineare morbosamente nelle tv private e pubbliche.

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