martedì 24 gennaio 2012

Pier Paolo Pasolini - La Tv

Enzo Biagi - Lei non ha speranze?
Pier Paolo Pasolini - NO.
Enzo Biagi - Vive giorno per giorno?
Pier Paolo Pasolini - Vivo giorno per giorno Sì, non ho più quelle speranze che sono alibi, ecco.
Enzo Biagi - Questa società che lei non ama in fondo le ha dato tutto: le ha dato il successo, una notorietà internazionale...

Pier Paolo Pasolini - Il successo non è niente. Il successo è l'altra faccia della persecuzione. E poi il successo è sempre una cosa brutta per un uomo. Può esaltare in un primo momento, può dare delle piccole soddisfazioni a certe vanità, ma in realtà appena ottenuto si capisce che è una cosa brutta per un uomo il successo.
Per esempio, il fatto di aver trovato i miei amici qui alla televisione non è bello. Per fortuna noi siamo riusciti ad andare al di là dei microfoni e del video e a ricostituire qualcosa di reale, di sincero. Ma come posizione, la posizione è brutta, è falsa.
E' proprio il medium di massa in sé: nel momento in cui qualcuno ci ascolta dal video, ha verso di noi un rapporto da inferiore a superiore, che è un rapporto spaventosamente antidemocratico.
Le parole che cadono dal video cadono sempre dall'alto, anche le più democratiche, anche le più vere, anche le più sincere.
Io non parlavo di noi in questo momento alla televisione, parlavo della televisione in sé, come medium di massa, come mezzo della circolazione di massa. Ammettiamo che invece di esserci noi qui, ci sia anche una persona assolutamente umile, un analfabeta, interrogato dall'intervistatore. L'insieme della cosa vista dal video, acquista sempre un'aria autoritaria. Fatalmente.





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